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Qual sulla forza delle regie piume Sull'alta fronte d'Artemin selvosa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti di Gabriello Chiabrera

XXVII

PER LA CITTÀ DI LIVORNO

DAL GRAN DUCA FERDINANDO

EDIFICATA

Dispersi scogli a rilegar le sarte,
     È di nudi nocchier picciol soggiorno
     Dianzi era qui, dove cotanto adorno
     4Con marmi illustri vigilando ha l’arte:
Selvaggi sterpi, e livid’acque sparte
     Le strade fûr, che alle maggior fan scorno,
     Ed alga il muro, che le chiude intorno,
     8Saldo contrasto al fulminàr di Marte.
Narra, o stranier, che dài le vele ai venti,
     Che ampia città, vago d’eccelsa fama,
     11A fondar volse Ferdinando il core:
Soggiungi poi, come cortese ei chiama
     A porvi albergo peregrine genti,
     14Per loro ivi bear col suo valore.

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