Questo testo è completo. |
◄ | Atto Secondo - Scena diciottesima | Atto Secondo - Scena ultima | ► |
Il Convitato di Pietra e detti
- La Statua
Don Giovanni, a cenar teco
M’invitasti e son venuto!
- Don Giovanni
Non l’avrei giammai creduto;
Ma farò quel che potrò.
Leporello, un' altra cena
Fa che subito si porti!
- Leporello (facendo capolino di sotto alla tavola)
Ah padron! Siam tutti morti.
- Don Giovanni (tirandolo fuori)
Vanne dico!
- La Statua (a Leporello che è in atto di parlare)
Ferma un po’!
Non si pasce di cibo mortale
chi si pasce di cibo celeste;
Altre cure più gravi di queste,
Altra brama quaggiù mi guidò!
- Leporello
(La terzana d’avere mi sembra
E le membra fermar più non so.)
- Don Giovanni
Parla dunque! Che chiedi! Che vuoi?
- La Statua
Parlo; ascolta! Più tempo non ho!
- Don Giovanni
Parla, parla, ascoltando ti sto.
- La Statua
Tu m’invitasti a cena,
Il tuo dover or sai.
Rispondimi verrai
tu a cenar meco?
- Leporello (da lontano, sempre tremando)
Oibò;
tempo non ha, scusate.
- Don Giovanni
A torto di viltate
Tacciato mai sarò.
- La Statua
Risolvi!
- Don Giovanni
Ho già risolto!
- La Statua
Verrai?
- Leporello (a Don Giovanni)
Dite di no!
- Don Giovanni
Ho fermo il cuore in petto
Non ho timor, verrò!
- La Statua
Dammi la mano in pegno!
- Don Giovanni (porgendogli la mano)
Eccola! Ohimé!
- La Statua
Cos’hai?
- Don Giovanni
Che gelo è questo mai?
- La Statua
Pentiti, cangia vita
È l’ultimo momento!
- Don Giovanni (vuol sciogliersi, ma invano)
No, no, ch’io non mi pento,
Vanne lontan da me!
- La Statua
Pentiti, scellerato!
- Don Giovanni
No, vecchio infatuato!
- La Statua
Pentiti!
- Don Giovanni
No!
- La Statua
Sì!
- Don Giovanni
No!
- La Statua
Ah! tempo più non v’è!
(Fuoco da diverse parti, il Commendatore sparisce, e s’apre
una voragine.)
- Don Giovanni
Da qual tremore insolito
Sento assalir gli spiriti!
Dond’escono quei vortici
Di foco pien d’orror?
- Coro di diavoli (di sotterra, con voci cupe)
Tutto a tue colpe è poco!
Vieni, c’è un mal peggior!
- Don Giovanni
Chi l’anima mi lacera?
Chi m’agita le viscere?
Che strazio, ohimé, che smania!
Che inferno, che terror!
- Leporello
(Che ceffo disperato!
Che gesti da dannato!
Che gridi, che lamenti!
Come mi fa terror!)
(Cresce il fuoco, compariscono diverse furie, s’impossessano
di Don Giovanni e seco lui sprofondano.)