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Atto Secondo - Scena ottava Atto Secondo - Scena decima

Masetto con bastone, Zerlina e detti.

Zerlina e Masetto

Ferma, briccone, dove ten vai?
(Leporello s’asconde la faccia.)

Donna Anna e Don Ottavio

Ecco il fellone... com’era qua?

Quartetto

Ah, mora il perfido che m’ha tradito!

Donna Elvira

È mio marito! Pietà!

Quartetto

È Donna Elvira? quella ch’io vedo?
Appena il credo! No, no, Morrà!
(Mentre Don Ottavio sta per ucciderlo, Leporello si scopre e si mette in ginocchio)

Leporello (quasi piangendo)

Perdon, perdono, signori miei!
Quello io non sono - sbaglia costei!
Viver lasciatemi per carità!

Quintetto

Dei! Leporello! Che inganno è questo!
Stupido resto! Che mai sarà?

Leporello

(Mille torbidi pensieri
Mi s’aggiran per la testa;
Se mi salvo in tal tempesta,
È un prodigio in verità.)

Quintetto

(Mille torbidi pensieri
Mi s’aggiran per la testa
Che giornata, o stelle, è questa!
Che impensata novità!)
(Donn’Anna parte.)

Zerlina (a Leporello, con furia)

Dunque quello sei tu, che il mio Masetto
poco fa crudelmente maltrattasti!

Donna Elvira

Dunque tu m’ingannasti, o scellerato,
spacciandoti con me per Don Giovanni!

Don Ottavio

Dunque tu in questi panni
venisti qui per qualche tradimento!

Donna Elvira

A me tocca punirlo.

Zerlina

Anzi a me.

Don Ottavio

No, no, a me.

Masetto

Accoppatelo meco tutti e tre.

Leporello

Ah, pietà, signori miei!
Dò ragione a voi, a lei
Ma il delitto mio non è.
II padron con prepotenza,
L’innocenza mi rubò.
(piano a Donna Elvira)
Donna Elvira, compatite!
Voi capite come andò.
(a Zerlina)
Di Masetto non so nulla,
(accennando a Donna Elvira)
Vel dirà questa fanciulla.
È un oretta cirumcirca,
Che con lei girando vo.
(a Don Ottavio, con confusione)
A voi, signore, non dico niente,
Certo timore, certo accidente,
Di fuori chiaro, di dentro scuro,
Non c’è riparo, la porta, il muro.
(additando la porta dov’erasi chiuso per errore)
Io me ne vado verso quel lato,
Poi qui celato, l’affar si sa!
Ma s’io sapeva, fuggìa per qua!
(fugge precipitosamente)

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