< Don Giovanni < Atto Secondo
Questo testo è completo.
Atto Secondo - Scena sesta Atto Secondo - Scena ottava

Atrio oscuro con tre porte in casa di Donna Anna
Donna Elvira e Leporello.

Leporello (fingendo la voce del padrone)

Di molte faci il lume
s’avvicina, o mio ben stiamo qui un poco
finché da noi si scosta.

Donna Elvira

Ma che temi,
adorato mio sposo?

Leporello

Nulla, nulla...
Certi riguardi, io vo’ veder se il lume
è già lontano. (Ah, come
da costei liberarmi?)
Rimanti, anima bella!

Donna Elvira

Ah! non lasciarmi!
Sola, sola in buio loco
Palpitar il cor mi sento,
E m’assale un tal spavento,
Che mi sembra di morir.

Leporello (andando a tentone)

(Più che cerco, men ritrovo
questa porta sciagurata;
Piano, piano, l’ho trovata!
Ecco il tempo di fuggir.)
(sbaglia l’uscita)

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.