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Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Canale
VIII
LA TRINITÁ DI CAVA
Dure balze, aspri colli e selve antiche,
pendenti rupi e monti alpestri ed erti,
folti boschi romiti, ermi deserti,
grotte del chiaro Sol fosche nemiche;
bramo cangiar con voi le piagge apriche,
le superbe cittadi e i campi aperti,
e menar di mia vita i giorni incerti
tra queste piante di silenzio amiche.
Ché ’l vostro sacro e solitario orrore
(lungi dal mondo, anzi da me diviso)
daría riposo al mio turbato core;
e presso al dolce rivo all’erba assiso
che fa a’ cantanti augei specchio e tenore,
godrei fra questi boschi un paradiso.
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