< Ellade
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III
A Venere Capitolina.
II IV

O Venere, favelli? Ed io t’ascolto
     Mentre in cor piovi una confusa brama.
     L’anima mia viva ti sente, e t’ama
     Per quelle membra tue, per quel tuo volto.
In te del bello ogni splendore è accolto,
     Che alcun descrisse o cui decanta fama.

Non fe’ tua pari mai Budda, nè Brama,
     Nè quanti adora Numi il volgo incolto.
     Chiara, soave, pudibonda e bella
     Sorgesti Iddia dallo spumante mare,
     Che al tuo sorriso non sentì procella.
Amò la terra e il ciel; d’erbe, di fiori
     Spuntava la famiglia al tuo passare,
     E lascivia la schiera degli Amori.

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