Questo testo è incompleto. |
◄ | L'impeggni de le carrozze | Er canonicato bbuffo | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
ER CARDINALE DE PASTO1
Cristo, che ddivorà! Ccome ssciroppa2
Quer Cardinale mio, Dio l’abbi in pasce!
E la bbumba?3 Cojjoni si jje piasce!
Come ssciùria,4 per dio! come galoppa!
Quello? è ccorpo da fà bbarba de stoppa5
A un zei6 conventi: chè ssarìa capasce
De maggnajjese er forno, la fornasce,
Er zacco, er mulo, e ’r mulinaro in groppa.
Lui se sfonna7 tre llibbre de merluzzo,
Quann’è vviggijja,8 a ccolazzione sola:
Capite si cche stommichi de struzzo?9
Oh a lui davero er don10de l’appitito
Lo sarva dar peccato de la gola,
Perchè appena ha mmaggnato ha ggià smartito.11
3 aprile 1834
- ↑ Di buono appetito.
- ↑ Come ingolla!
- ↑ Il bere.
- ↑ Sciuriare, per “bevere con avidità.„
- ↑ Fare altrui bara di stoppa, vale: “lasciarlo al secco di tutto.„
- ↑ Sei.
- ↑ Si sfonda, si divora.
- ↑ Vigilia.
- ↑ È nota la credenza popolare intorno allo stomaco dello struzzo, capace di digerire il ferro come un marzapane o un berlingozzo.
- ↑ Dono, per “prerogativa.„
- ↑ Smaltito.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.