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La regazza acciuffata Da Erode a Ppilato
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

ER PRESIDENTE DE PETTO

     Ce sò li Presidenti1 pe’ ’ggni urione,2
Ma è ccome nun ce fussino,3 fratello.
Cuesto sta ar foco a rriscallasse:4 cuello
Sente e rrisente, e nnun dà mmai raggione:

     Uno se fida d’un ispettorello...
Basta, nun vojjo fà mmormorazzione.
Fatt’è cch’er fijjo de le propie azzione
Sta ssempre tra l’ancudine e ’r martello.

     T’aricordi lo schiaffo che mme diede
Marco? Tu mme discessi: “Va’, Ccremente,5
Va’ a rricurre,6 pe’ ccristo„; e io sciaggnéde.7

     Lo sai che mme concruse8 er Presidente?
“Oh vvia te l’avrà ddato in bona-fede:
Nun me fate impiccià co’ st’accidente.„9


Roma, 18 febbraio 1833

  1. I Presidenti regionari di polizia.
  2. Rione.
  3. Fossero.
  4. Riscaldarsi.
  5. Clemente.
  6. Ricorrere.
  7. Ci andai.
  8. Concluse.
  9. Con questo cattivo soggetto.

Note

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