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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846
ER BON PARTITO
Ma eh? cquella Luscia si cche ffurtuna!
Ah cquella è nnata carzata e vvistita.
Già, tutto-quanto in sta mazzata1 vita
Va ssiconno li quarti de la luna.
Bellezze tanto,2 nun ce n’ha ggnisuna,
Ché ppare una merangola ammuffita.
Eppuro eccola llì: llei se marita,
E le mi’ fijje, che ssò ssei, manc’una!
Sin da quanno ch’er zio je lassò er forno,
Io lo disse: sta sfrìzzola3 è assortata:
Da la matina se vede er buon giorno.
E adesso se la sposa er zor Annibbile:4
Propio lui: che, assicurete, Nunziata,
È un omo... un omo... che nun è possibbile.5
13 aprile 1846
- ↑ Mazzata in senso di fortunosa.
- ↑ Circa a bellezza.
- ↑ Personcina di nessun conto e di meschino aspetto: da sfrizzolo, sfrizzoli, relitti della sugna dopo estrattone al fuoco il distrutto.
- ↑ Annibale.
- ↑ Cioè: non è possibile dirne quanto se ne dovebbe.
Note
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