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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
ER CARZOLARO
2.
Antro1 che nnobbirtà! Cchiunque guitto
Cqui ha mmess’a pparte un po’ de bbajocchella,2
Subbito, aló, carrozz’e ccarrettella,
E a la ppiù ppeggio la pijja in affitto.
Tre ggiorni Papa io, dio serenella!3
Te je vorrebbe appiccicà un editto
Che in ner papato mio fussi dilitto
Reo de morte l’annà ppuro in barella.
Cristo le scianche4 ve l’ha ffatte rotte?
Marceno5 in grabbiolè6 ll’antr’animali?
Camminate da voi, bbrutte marmotte.
L’ommini, o ricchi o nnò, ssò ttutti uguali:
Dunque a ppiede, fijjacci de miggnotte,7
E llograte le scarpe e li stivali.
21 marzo 1834
- ↑ Altro.
- ↑ Denari.
- ↑ Esclamazione insignificante.
- ↑ Cianche, per gambe.
- ↑ Marciano.
- ↑ Cabriolet.
- ↑ Bagasce.
Note
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