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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
ER CAVAJJERE
La mi’ difficortà nnun sta ssur detto
«Omo a ccavallo sepportura uperta».1
Questo ar monno lo sa ppuro2 Ciscetto3
che pproverbio vò ddì rregola-scerta.4
Intennevo5 sortanto ch’er giacchetto6
diede seggno de mente poco asperta7
ner riccontà che cquer polletro8 in Ghetto
bbuttò ggiù lo scozzone de Caserta.9
Ecco le su’ parole vere vere:
«Er polletro llì ar Ghetto de la Rua10
fesce dà un crist’in terra11 ar cavajjere».
S’ha da ingozzà sta bbuggiarata sua?
Cavajjere a un scozzone de mestiere?
Che ccavajjere? er cavajjer dell’ua?12
18 marzo 1834
- ↑ Proverbio.
- ↑ Pure.
- ↑ Cicetto. Vedi per la spiegazione il Son...
- ↑ Regola certa.
- ↑ Intendevo.
- ↑ Questo vocabolo corrisponde al jockey degl’inglesi, colla sola differenza che presso di noi il giacchetto è per lo più impiegato in soli servizi domestici.
- ↑ Esperta.
- ↑ Puledro.
- ↑ Del Principe di Caserta.
- ↑ Il Ghetto della Rua. La porta principale del Ghetto degli Ebrei.
- ↑ Dare un cristo in terra: cadere di tutto peso.
- ↑ Ua: uva. Qui sta per «zero, nulla».
Note
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