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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
ER ZONETTO PE’ LE FRITTELLE
Se vede bbe’1 cche ssei poveta, e vvivi
Co la testa in ner zacco. Er friggitore
Che cquest’anno ha er concorzo er più mmaggiore
E nnun c’è ffrittellaro che l’arrivi,
È Ppadron Cucchiarella. Ôh, ddunque, scrivi
Un zonetto pe’ llui, tutt’in onore
De quer gran Zan Giuseppe confessore,
Protettor de li padri putativi.2
Cerchelo longo,3 e nun compone4 quello
Che ffascessi5 l’antr’anno6 a Bbariletto
E ttrovassi7 in zaccoccia a ttu’ fratello.
Ner caso nostro sce vorìa8 un zonetto
A uso de lunario, da potello9
Stampà in fojjo, e, cchi vvò, ppuro a llibbretto.10
19 marzo 1834
- ↑ Si vede bene.
- ↑ Nel giorno di San Giuseppe sposo della Vergine, i così detti friggitori sfoggiano gran pompa ed appendono alle loro adobbate trabacche sonetti e anacreontiche, in onore di San Giuseppe e delle loro frittelle. Non è raro il veder queste paragonate fino alle stelle del firmamento. Né come può credersi il poeta vi manca pur mai alle lodi del frittellaio che gliene fa gustare in onorata mercede di ascrei sudori. Attalchè di un tal friggitare Gnaccherino ebbesi una volta ad udire non esservi che “Un Sole in cielo e un Gnaccherino in terra.„
- ↑ Cercalo lungo.
- ↑ Comporre.
- ↑ Facesti.
- ↑ L’altr’anno.
- ↑ Trovasti.
- ↑ Ci vorrebbe.
- ↑ Poterlo.
- ↑ Lunarj in foglio e lunarj a libretto: è il grido de’ venditori de’ lunari, chiamati i Bugiardelli.
Note
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