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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
ER CIARLATANO NOVO
C’è mmó a Rroma un dentista, un giuvenotto
Nato a Vvienna in dell’isola de Como:
Un medicone, un ciarlatano dotto,
Che sse potrìa legà ddrento in un tomo.
Lui strappa denti de sopra e dde sotto
Tutti eguarmente a un pavolo per omo.1
Chi sse ne caccia poi diesci in un botto,
Ha ll’undescimo auffa:2 eh? cche bbrav’omo!
Venne3 inortre un zegreto pe’ ddu’ ggiuli4
Ch’è un’acqua bbona assai pe’ ddà ssoccorzo
A cchi è esposto a li carci5 de li muli.
Bbasta intìggnesce6 un pezzo de sfilarcio7
E strufinasse,8 o dde succhianne9 un zorzo10
Un momentino prima d’avé er carcio.
Roma, 10 febbraio 1833
- ↑ Per omo: per cadauno. Dicesi sempre così, o che si parli di persone o di cose, e in qualunque genere.
- ↑ Gratis.
- ↑ Vende.
- ↑ Paoli.
- ↑ Calci.
- ↑ Intignerci.
- ↑ Di filaccia.
- ↑ Strofinarsi.
- ↑ Succhiarne.
- ↑ Sorso.
Note
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