Questo testo è incompleto. |
◄ | La nottata de spavento | Er Carciarolo | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835
ER COLLEGGIO FIACCO
Fra sti bbroccoli1 er Papa è ccome un fiore
Che nun fa pprimavera: è ccome un bracco
Fra ssettanta bbuffetti: è ccome un tacco
Senza chiodi: è una donna senz’onore.
Ha ttempo lui d’avé ccervello e ccore:
Nun concrude una pippa de tabbacco.
È inutile: una nosce2 drent’a un zacco
Sgrulla3 quanto tu vvòi nun fa rrumore.
Certo che Ggesucristo pare stracco
Che la cattreda4 sua bbutti sprennore:5
Cosa che ppuro a llui j’è dd’un gran smacco.
Ma Ddio ne guardi, er Zanto Padre more,
Chi ccardinale vòi mette6 pe’ Ccacco
Immezzo7 in ne la Cchiesa der Ziggnore?
23 gennaio 1835
- ↑ Uomini inetti.
- ↑ Noce.
- ↑ Scuoti.
- ↑ Cattedra.
- ↑ Splendore.
- ↑ Vuoi mettere.
- ↑ Stare come Cacco in mezzo: tenersi in un posto distinto che non conviene.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.