Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | Le funzione de la sittimana-santa | Er Mestiere faticoso | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
ER COPRE-E-SCOPRE.1
Sor don Tobbìa, ma cche vvor dì che cquanno
Entra la sittimana de Passione
Voantri2 preti fate sta funzione
D’aricoprì le crosce cor un panno?
Tenete Ggesucristo tutto l’anno
Sopr’a cquer zanto leggno a ppennolone,3
E mmó che ssarìa frutto de staggione
Ve sciannate4 a ppijjà ttutto st’affanno?
Si Ggesucristo more, poverello,
Che cc’entra quelo straccio pavonazzo
Che jje sce fate fà a nnisconnarello?5
Zitto, nun ho bbisoggno de sapello.
Questo vor dì cche nun avete un cazzo
Da penzà,6 ppreti mii, for c’ar budello.7
29 marzo 1834
- ↑ [Il copri e scopri.]
- ↑ Voi altri.
- ↑ A pendolone: penzoloni.
- ↑ Vi ci andate.
- ↑ [Noto gioco fanciullesco, che anche a Firenze si chiama nasconderello o nasconderella, benchè manchi ai vocabolari, compreso il Rigutini-Fanfani, il quale dà invece per fiorentino il pistoiese rimpiattino.]Fonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte
- ↑ [Non avete nulla da pensare.]
- ↑ [Fuor che al mangiare.]
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.