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Er passo de la ggiustizzia Le lettaníe der viatico
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

ER DISCORZO CHIARO-CHIARO

     “Piano co’ ste ricchezze, annàmo piano„,
Disce l’Abbat’Andrea de san Calisto,
“nun damo retta a sto monnaccio tristo
Che nnun penza antro c’ar penzà pprofano.„

     De tanti santi morti a mman’a mmano
Se n’è vvisto uno ricco, se n’è vvisto?
Eppoi„, disce, “chi era Ggesucristo?
Era un pover’ebbreo fatto cristiano.

     Quanti viveno ar zecolo, fratelli,
Si sse1 vonno sarvà ll’anima lòro
Hanno da èsse tutti poverelli.

     Lo ponno maneggià l’argent’e ll’oro
L’eccresiastichi soli, perchè cquelli
Hanno l’aggravio de sarvà er decoro.„

27 marzo 1846

  1. Se si.

Note

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