Questo testo è incompleto.
L'entrat'e usscita der purgatorio Er discorzo chiaro-chiaro
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

ER PASSO DE LA GGIUSTIZZIA

     “E cche nnova? uno solo è er marfattore!
Ma nnun ereno dua, mastro Ggiujano?„
“L’antro, perch’è un abbreo fatto cristiano,
L’ha vvorzuto1 aggrazzià Nnostro Siggnore.„

     “E cc’ha ffatto, se sa, cquesto che mmore?„
“Gnente de meno che sgrassò un villano.„2
“E er giudìo libberato dar Zovrano?„
“Ha scannato la mojje co’ un rasore.„3

     “Sarà stata ’na bbrutta scalandrona....„4
“Ôh, ppe’ cquesto era poi ’na ggiuvenotta
Bella, grazziosa, pulituccia e bbona.„

     “Be’, e pperchè la scannò?„ “Tanto te scotta?5
Perchè nnun vorze6 mai, matta cojjona,
Pe’ ddà da maggnà a llui, fà la miggnotta.„7

18 marzo 1846

  1. Voluto.
  2. Francesco Sciarra fu condannato e giustiziato, secondo la legge, per aver ucciso un campagnuolo e toltigli alcuni soldi.
  3. ...Elbani, impoverì la moglie, già di qualche agiata fortuna, e poi la scannò pel motivo che più sotto è nei versi indicato.
  4. Scalandrona dicesi a donna attempata e di corporatura adiposa e floscia.
  5. Tanto ti interessa? ti altera? ti spiace?
  6. Non volle.
  7. Meretrice.

Note

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