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Er Tesoriere bbon'anima Le parte der Monno
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

ER FORNARO

     Er lacchè dder ministro San-Tullera,1
Pe’ ddà a vvedé cch’è una perzona dotta,
Disce c’a Ffrancia accant’a ’na paggnotta
Ce nassce un omo2 e cche sta cosa è vvera.

     Mettétela addrittura in zorbettiera3
Sta cazzata,4 e soffiatesce chè scotta.
Dunque un omo ch’edè?5 ’na melacotta,
Un fico, ’na bbriccocola,6 ’na pera?!

     Pe’ cquant’anni sò scritti in ner lunario
Da sì cc’Adamo se strozzò7 cquer pomo,
Nun z’è vvisto accadé tutt’er contrario?

     Lui nun parli co’ mmé cche ffo er fornaro.
Che nnaschi una paggnotta accant’a un omo
Sò cco llui,8 ma cquell’antraè da somaro.

25 marzo 1834

  1. Sainte-Aulaire.
  2. A côté d’un pain il naît un homme. Proverbio francese, allusivo all’aumento di popolazione proporzionata a quella delle sussistenze.
  3. Allorchè si ascolta un fatto incredibile si dice: Mettetela al fresco: soffiateci.
  4. Questa stoltezza.
  5. Che è? cosè?
  6. Albicocca.
  7. S’ingollò.
  8. Son con lui, cioè: “del suo avviso.„

Note

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