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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
LE PARTE DER MONNO
Pippo,1 Nicola, Gaspero, Rimonno,2
Giammatista,3 Grigorio, Furtunato,
Currete a ssentì ttutti si sse pònno4
Spaccià ccojjonerie ppiù a bbommercato.
Er monno, ggente mie, nun è ppiù ttonno:
Nun è ppiù ffatto in quattro parte. È stato
Scuperto adesso ch’è vvienuto ar monno
’N antro5 pezzo de monno appiccicato!
Va6 cche sto quinto quarto c’hanno trovo,7
O sse lo sò inzoggnato,8 o ll’hanno visto
Coll’occhio ar bùscio9 in quarche mmonno novo?10
E ha da èsse11 accusì: pperché, ppe’ ttristo,12
Si ppurcini sce so'13 ddrent’a st’antr’14 ovo,
Doverìa15 rincarnasse16 Ggesucristo.
25 marzo 1834
- ↑ Filippo.
- ↑ Raimondo.
- ↑ Giambattista.
- ↑ Se si possono.
- ↑ Un altro.
- ↑ Va: formula delle scommesse: Va, vada, ecc. Qui sta per “Volete scommettere che questo quinto quarto„, ecc.
- ↑ Trovato.
- ↑ Lo hanno sognato.
- ↑ Buco.
- ↑ Nota Camera-ottica.
- ↑ E dev’essere.
- ↑ Per tristo, modificazione di giuramento usata dai più scrupolosi.
- ↑ Se pulcini ci sono.
- ↑ Quest’altro.
- ↑ Dovrebbe.
- ↑ Rincarnarsi.
Note
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