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La lègge der diesci novembre Le Minenze
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

ER GATTO GIRANNOLONE

     Nina, che vvorà ddì1 cche stammatina
È or2 de pranzo e nnun ze3 vede er gatto?
E io minchiona j’ho ammannito un piatto
Pien de sgarze4 e de schiuma de gallina!

     Ce sarìa5 caso che sse6 fussi fatto
Serrà in zuffitta?7 Vòi provacce,8 Nina?
Ggià, la porta sce9 sta ttanta viscina!
Se sentirìa10 strillà: mmica è ppoi matto.

     ’Gni vorta che sta bbestia nun ze trova
Me riviè a mmente povero Ghitano11
C’aveva sempre quarche bbòtta nova.

     Un giorno Rosscio12 nun tornava; e llui
Sai cosa disse? “Starà ar Vaticano
A cconzurtà cco li compaggni sui.„

24 dicembre 1834

  1. Che vorrà dire?
  2. È ora: apocope in uso.
  3. Si.
  4. Lische.
  5. Ci sarebbe.
  6. Si.
  7. Soffitta.
  8. Vuoi provarci.
  9. Ci.
  10. Si sentirebbe.
  11. Gaetano.
  12. Rosso: nome ordinario che si dà a gatti di quel pelame.

Note

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