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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
LE MINENZE
Che vvò ddì1 una Minenza, sor Vitale?
Vò ddì un mucchio de sassi, un montarozzo:
Vò ddì una torre, una cuppola, un bozzo,2
Un campanile, o un’antra3 cosa uguale.
Ma ssiggnifica puro4 un Cardinale.
E allora che vvò ddì? Una panza, un gozzo,
Una marrana, una cantina, un pozzo,
Un bùscio5 de cassetta o dd’urinale.
Dunque è mmatta la ggente che sse6 penza
Che un Cardinale sii un omo granne
Perchè pporta quer nome de Minenza.
Nun zempre è pporco quer che mmaggna jjanne;7
E, cco llòro bbonissima liscenza,
L’omo, per dio, nun ze8 misura a ccanne.
25 dicembre 1834
Note
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