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Er campo Er zervitore marcontento
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

ER LUNARIO

     Disce accusì: “Ddomenica, vò ffà
Cquarche mmossa de tempo; Luneddì,
Acquarella minuta; Marteddì,
Grandina a Rroma e attorno a la scittà.„

     Avanti. “Mercordì, nnun t’azzardà
Dd’usscì ssenza l’ombrello; Ggiuveddì,
Nuvoloni pell’aria; e Vvenardì,
Temporale co’ ggran lettrichità.„

     Tu ddichi: “Un omo nun ha la vertù
De prevéde1 er futuro.„ Ma pperchè?
Fforzi2 perchè nnun te n’intenni tu?

     Ner dà ffora er lunario io questo so,
Che nnun ponno stampà cquer che nnun è,
Perchè er governo je dirìa de no.

27 settembre 1835

  1. Di prevedere.
  2. Forse.

Note

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