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Er lunario Er passaporto der milanese
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

ER ZERVITORE MARCONTENTO

     La sorte de chi sserve, sor Cremente.
Se1 fatica, se tribbola, se suda,
E cquanno credi avé spuggnato Bbuda,
Un carcio in faccia e nun hai fatto ggnente.

     Lei la vò ccotta e cquello la vò ccruda:
Chi tte sbarza a llevante e cchi a pponente.
Sortanto in questo penzeno uguarmente,
Ner mannà ssempre la famijja iggnuda.

     Eh sse fa ppresto a ppredicà er giudizzio.
Pe’ cconossce un cristiano in ner cimento,
Bbisoggna intenne2 che vvò ddì sservizzio.

     Nun dormì cquasi mai, maggnà l’avanzi,
Ingiustizzie e bbirbate3 oggni momento,
Schiattà4 in eterno e ppijjà ffiato a scanzi.

29 settembre 1835

  1. Si.
  2. Intendere.
  3. Sgridate.
  4. Faticare.

Note

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