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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
ER MATARAZZARO
Ciamancàvio1 mó vvoi, sori cazzacci,
Co sti vostri segreti e cciafrujjetti2
Pe’ distrugge3 le scìmisce4 e ll’inzetti
Drent’a li matarazzi e a li pajjacci.5
Pe’ vvoantri6 saranno animalacci,
Ma ppe’ cchi ccampa cór rifà li letti
Le scimisce pe’ llui sò animaletti
Che Ddio l’accreschi e cche bbon pro jje facci.
Nun è nné er primo caso né er ziconno,
Che un letto pe’ ddu’ vorte in un’annata
S’è avuto d’arifà7 dda cap’a ffonno.
Pe’ cquesto la bbon’anima de Tata8
Rifascenno9 li letti co’ mmi’ Nonno,
Sce lassava10 una scìmiscia agguattata.11
19 marzo 1834
- ↑ Ci mancavate.
- ↑ Ciafruglietti: imbroglietti, cianciafruscole.
- ↑ Per distruggere.
- ↑ Cimici.
- ↑ Pagliericci, sacconi.
- ↑ Voi altri.
- ↑ Si è avuto a rifare.
- ↑ Mio padre.
- ↑ Rifacendo.
- ↑ Ci lasciava.
- ↑ Nascosta.
Note
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