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Er convalisscente Bbrutti e scontenti
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

ER MEDICO DE L'URIONE1

     “Ôh ssor dottore.„ “Ebbene? l’ammalata?„
“Eh, un’ora fa mme la sò vvista bbrutta.„2
“Perchè?„ “Pperchè ss’era intisìta3 tutta.„
“Niente: un poco di febbre risaltata.„

     “L’ha presa quella roba?„ “L’ha ppijjata.„
“Brava. E... dicevo... il vescicante?„ “Frutta.„
“Bene. Dov’è l’orina?„ “Uh! ll’ho bbuttata.„
“Ma, figliuola, l’orina, non si butta.„

     “Nun penzi: da cqui avanti je la lasso.„
“Brutta lingua!.„ “Ce vò er vommitativo?„
“Stiamo a vedere come va da basso.„

     “E cquanno lo dirà?.„ “Quando ritorno.„
“Tratanto posso fajje un lavativo?„
“Fatelo. E ci vedremo un altro giorno.„

8 ottobre 1835

  1. Il medico del Rione. Ogni rione ha professori e medicamenti pagati dal Governo per soccorso de’ poveri. Ma i poveri! miseri poveri!
  2. Mi sono assai sbigottita.
  3. Si era tutta irrigidita nelle membra.

Note

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