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Li dilitti d'oggiggiorno Er Confessore mio
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

ER MOTIVO PRENCIPALE

     A gguardà bbene, er Papa, appress’a ppoco,
È un omo fatto d’ossa, carne e ppelle,
Co la bbocca, li denti e le bbudelle,
E li membrucci sui tutti ar zu’ loco.

     Èccheve1 la raggion de le gabbelle:
Pe’ vvia che2 li quadrini che ddà ar coco
Acciò jje metti3 un po’ de pila ar foco,
Nun je ponno fioccà ggiù dda le stelle.

     Paga poi lavatura e stiratura,
Lumi, vestiario, spie, preti d’ajjuto,
Stalla, e ddu’ fronne4 de villeggiatura;

     Com’ha da vive5 er povero Siggnore?
Manna6 un editto, e ddisce: “Ho rrisoluto,
Popolo mio, de rosicatte7 er core.„

5 giugno 1834



  1. Eccovi.
  2. Imperocchè.
  3. Gli metta.
  4. Due fronde: un tantino.
  5. Vivere.
  6. Manda.
  7. Rosicarti.

Note

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