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La regazza de Peppe L'istoria romana
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

ER RE DE LI DOLORI

     Ma cche ppolagra1 e ppannarisce:2 senti:
Tu ne pòi mentovà ssino a ddomani,
Ma uno spasimo simile a li denti,
Cristoggesummaria, manco a li cani!

     Pe’ mmé sso cch’io da diesci ggiorni a vventi,
Ciò3 in bocca scento inferni sani sani.
E acqua de la Scala, e mmarva, e inguenti,
E sèntisce4 chierurghi, e cciarlatani!

     Ggnente: ppiù cce ne faccio, e ppiù mme dòle.
Cuer che ppoi me fa rride è Ddelarocca.5
Disce: “Mettéte la radica ar zole.„

     Ma indove se pò ddà ppiù ccosa ssciocca!
L’ho er tempo io d’impiegà ddu’ ora sole
Llì a bbocc’uperta, e cco le deta in bocca?


Roma, 17 febbraio 1833

  1. Podagra.
  2. Panereccio.
  3. Ci ho: ho.
  4. Sentici.
  5. Celebre chirurgo, oggi morto.

Note

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