Questo testo è incompleto.
Er civico de corata Er viatico de l'antra notte
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

ER TUMURTO DE TERRASCINA

     Disce che ppe’ la fame a Tterrascina
Avenno fatto un po’ de ribbejjone,
Er Vescovo j’ha ddato le missione
Predicanno diggiuno e ddissciprina.

     E, ffra ll’antre,1 una sera a la marina
Un de li missionari, er più vvorpone,
Calatose li panni dar groppone,2
Se cominciò a ssonà cquarche ppappina.3

     “Lassateme„, strillava a un maniscarco,
Ch’era zzompato a ddisarmajje er braccio:
“vojjo morì ppe’ vvoi, cqui, ssu sto parco.„

     “No, ppadre, abbasta„, risponneva quello,
Che ppe’ ffajje la parte der pajjaccio
J’aveveno ariempito er caratello.

9 maggio 1837


  1. Fra le altre.
  2. Schiena.
  3. Si cominciò a dare qualche colpo (di disciplina).

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.