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Er cavajjerato Una bbella penzata
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

ER VIAGGIO A BBETTELEMME

     Dunque, essenno lei gravida, sor Nino,
De sto bbon cardinale mi’ padrone,
Vòrze annà a ppartorillo in ner grottone
Che la Madonna ce spanzò er Bambino.

     Detto-fatto: accaparra un vitturino,
Parte, arriva, se trova un Ciscerone,
Eppoi comincia a ppijjà ccondizzione1
De li lochi, pe’ ffà tutto appuntino.

     Poi, appena je preseno le dojje,
Curze a sdrajasse2 in de la stalla, indove
C’entrò ppuro3 er marito co’ la mojje.

     Ma pperchè llà nnun ce vedeva chiaro,
Mentr’er marito era ar zito der bove,
Fesce er fijjo sur posto der zomaro.

15 novembre 1846

  1. Cognizione.
  2. Corse a sdraiarsi.
  3. Pure.

Note

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