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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
ER ZEGRETARIO DE PIAZZA MONTANARA
Siggnori, chi vvò scrive a la regazza1
Venghino ch’io ciò cqua llettre stupenne.
Cqua ssi tiè ccarta bbona e bbone penne,
E l’inchiostro il più mmejjo de la piazza.
Cqua ggnisuno, siggnori, si strapazza.
Le lettre ggià ssò ffatte coll’ N.N.2
Basta mettérci il nome, e in un ammenne3
Chi ha ppresscia d’aspettà cqua ssi sbarazza.
Io ciò llettre dipinte e ttutte bbelle.
C’è il core co’ la frezza4 e cco la fiamma:
C’è il zole co’ la luna e cco le stelle.
Cuant’al prezzo, tra nnoi ci accomodamo:
Cuant’a scrive, io so scrive a ssottogamma:5
Duncue avanti, siggnori: andiamo, andiamo.
Roma, 19 dicembre 1832
- ↑ Amante.
- ↑ Monogrammi che pongonsi a far le veci di qualunque nome.
- ↑ Nello spazio di tempo che si pronunzia un amen.
- ↑ Freccia.
- ↑ A sottogamba, millanteria.
Note
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