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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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XXII
Di un prete che in luogo di paramenti sacerdotali
portò dei capponi al Vescovo.
Un vescovo di Arezzo, di nome Angelico, che io ho conosciuto, convocò una volta al Sinodo i sacerdoti della sua diocesi, ingiungendo che coloro che avessero
qualche dignità vi andassero in cappa e cotta, che sono due ornamenti sacerdotali. Un prete, cui mancavano queste vesti, stavasi afflitto in casa sua, non sapendo dove le avesse potuto domandare. La serva, a vederlo pensieroso e col capo basso, gli chiese la ragione del dolore; ed egli le disse che il Vescovo aveva indetto di andare al Sinodo in cappa e cotta: “Ma voi, mio buon padrone, gli rispose la serva, non conoscete la forza di quest’ordine. Non è la cappa e la cotta che il Vescovo domanda e che voi dovete portare, sibbene dei capponi cotti.” Il prete cedette al consiglio della donna, e portando seco i capponi cotti, fu assai cortesemente ricevuto dal Vescovo, il quale diceva ridendo che questo prete soltanto aveva ben capito l’ordine dell’editto.