< Facezie (Poggio Bracciolini)
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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
LVI. Elegante risposta di Dante poeta fiorentino
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LVI

Elegante risposta di Dante poeta fiorentino.


Dante Alighieri, nostro poeta fiorentino, fu per qualche tempo ospitato a Verona da Can della Scala, principe molto liberale. Alla sua Corte teneva questi un altro Cane, fiorentino, ignobile uomo, e imprudente e ignorante, non ad altro buono che alla burla ed al riso, e alle sciocchezze del quale (non poteansi chiamare invero facezie) Cane si dilettava tanto, che lo arricchiva di doni. Dante, che era uomo dottissimo, sapiente tanto quanto modesto, disprezzava naturalmente costui come un animale sciocco. Un giorno quel fiorentino venne fuori a dirgli: “Com’è che tu sei tanto miserabile e mendico, tu che sei creduto saggio e dotto, mentre che io sciocco ed ignorante son ricco?” E Dante a lui: “Quando io troverò un signore che mi rassomigli ed abbia il mio costume, come tu ne l’hai trovato, questo mi farà ricco.” Grave e sapiente risposta! Chè sempre i signori si dilettano di coloro che li rassomigliano.

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