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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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LXXXIV
Gioconda risposta di un cavaliere di Firenze.
Rosso de’ Ricci cavaliere fiorentino, uomo molto saggio e grave, aveva la moglie di nome Telda vecchia e brutta. E’ gittò gli occhi su la serva che aveva in casa, ed avendola molte volte richiesta, questa riportò la cosa alla padrona; la quale la consigliò a consentire e a dargli ritrovo per una cert’ora in luogo buio, dove Telda venne di nascosto al posto della serva. Venne Rosso a quel luogo e per lungo tempo accarezzò la moglie credendola la servente, poi, perchè l’arma non era pronta, nulla potè fare. La moglie allora si scoprì: “Cavaliere da burla, esclamò, se qui fosse stata la serva avresti ogni cosa felicemente compiuta.” Ed egli: “Per Dio, Telda, moglie mia, questo mio amico ha miglior naso di me. Chè, appena ch’io ti ho toccata, credendo che tu fossi la serva, egli ha capito ch’eri carne cattiva e si ritirò dentro.”