< Favole di Esopo
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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Dell'Aquila, ed il Pavone
Del Papagallo Del Cane, e l'Asino

Dell’Aquila, ed il Pavone. 332.


L’
Aquila stando con gli altri Ucelli, disse: Io non credo, che sia alcuno di voi più bello di me, il che io conosco per molti segni, e tutta la sua persona lodava; e gli Ucelli tutti l’affermavano, dicendo esser la verità. Il Pavone tacitamente disse: il becco, e l’unghie ti fanno bello, e se non fossero questi, saria quì, chi ti farebbero vedere, che tu non sei il più belio, ma il più brutto.

Sentenza della favola.

La favola dinota, che le cose de’ potenti non lodano per verità, ma per timore.


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