< Favole di Esopo
Questo testo è stato riletto e controllato.
Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Dell'Asino, e del Vitello
Del Cuculo, e dello Sparviero Della Volpe, e di alcune Donne, che mangiavano le Galline

Dell’Asino, e del Vitello. 246.


P
ascendo l’Asino, ed il Vitello in un prato, vedendo essi, che al suono della Campana venivano i Soldati, disse il Vitello all’Asino: fuggiamo di qui acciocchè non siamo presi da nimici. Rispose l’Asino: Fuggi tu, che temi la morte, che a me non bisogna, perchè in mano di chi io stò, sempre ho da portar la soma.

Sentenza della favola.

La favola dinota, che non doverne temere di mutar Padroni, purchè non siano peggiori dei primi.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.