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Libro quarto - Capitolo 93
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Filocolo udendo queste parole e vedendosi intorniato da molti, e ciascuno presto per ferirlo, quasi tutto smarrì, dubitando di morire, e volontieri vorria allora essere stato in altra parte. Ma ricordandosi di Biancifiore rinvigorì, e, riprese le spaventate forze, umilemente così rispose: - O signor mio, perdonami, che non per mio difetto questo è avvenuto, né per malizia ho contro a tua signoria offeso: la dura bocca del mio cavallo di questo m’ha colpa, il quale assai lontano di qui correndo si mosse, né per mia forza tener lo potei infino a questo luogo: al quale venuto, maravigliandomi de’ sottili lavorii, non potei fare che io non mi appressassi ad essi per vederli, non credendo a te dispiacere. Tutta fiata se io ho fallito, nelle tue mani mi rimetto: fa di me secondo il tuo piacere -.

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