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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
CVI
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CVI
Amore e Falsembiante.
— «Tu sí va’ predicando povertate
e lodila.» — «Ver’è, ad uopo altrui,
ch’i’ non son giá su’ amico, né ma’ fui,
4anzi le porto crudel nimistate;
ch’i’ amerei assa’ meglio l’amistate
del re di Francia che quella a colui
che va caendo per l’uscia l’altrui,
8e muor sovente di necessitate.
E ben avess’egli anima di santo,
il pover, non mi piace sua contezza,
11e piú ch’i’ posso il metto da l’un canto,
e sed amor gli mostro, sí è fintezza;
ma convien ch’i’ mi cuopra di quel manto:
14per mostrar ch’i’ sia buon, lor fo carezza.»
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