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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
CVII
CVI CVIII

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Falsembiante.

     «E quand’io veggo ignudi que’ truanti
su’ monti del litame star tremando,
che freddo e fame gli va sí accorando
4che non posson pregiar né Die né Santi,
el piú ch’i’ posso lor fuggo davanti,
sanza girne nessun riconfortando;
anzi lor dico: ‘Al diavol v’accomando
8con tutti que’ che non han de’ bisanti’.
     Ché la lor compressione è fredda e secca,
sí ch’i’ non so ch’i’ di lor trar potesse:
11or che dará colui che ’l coltel lecca? *
Di gran follia credo m’intramettesse
voler insegnar vender frutta a trecca,
14o ch’i’ al letto del can unto chiedesse.»

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