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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
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XCII
Falsembiante.
«Color con cu’ i’ sto sí hanno il mondo
sotto da lor sí forte avviluppato,
ched e’ non è nessun sí gran prelato
4ch’a lor possanza truovi riva o fondo.
Con mio baratto ciaschedun affondo;
ché sed e’ vien alcun gran litterato
che voglia discovrir il mi’ peccato,
8co la forza ch’i’ ho, i’ sí ’l confondo.
Mastro Sighier non andò guari lieto:
a ghiado il fe’ morire a gran dolore
11nella corte di Roma, ad Orbivieto.
Mastro Guiglielmo, il buon di Sant’Amore,
feci di Francia metter in divieto
14e sbandir del reame a gran romore.»
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