< Fiore
Questo testo è completo.
Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
XII
XI XIII

XII

L’Amante.

     Tutto pien d’umiltá verso ’l giardino
torna’mi, com’Amico avea parlato,
ed i’ guardai e sí ebbi avvisato
4lo Schifo, con un gran baston di pino,
ch’andava riturando ogne cammino,
che dentro a forza non vi fosse ’ntrato.
Sí ch’io mi trassi a lui, e salutato
8umilemente l’ebbi a capo chino,
     e sí gli dissi: «Schifo, aggie merzede
di me, se ’nverso te feci alcun fallo,
11chéd i’ sí son venuto a pura fede
a tua merzede, e presto d’ammendallo».
Que’ mi riguarda, e tuttor si provede,
14ched i’ non dica ciò per ingannallo.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.