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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
XLV
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XLV

Ragione.

     «Ancor non vo’ t’incresca d’ascoltarmi:
alquanti motti ch’i’ voglio ancor dire
a ritenere intendi e a udire,
4ché non potresti apprender miglior salmi.
Tu sí ha’ cominciato a biasimarmi
perch’i’ l’Amor ti volea far fuggire,
che fa le genti vivendo morire,
8e tu ’l saprai ancor se no llo spalmi!
     Sed i’ difendo a ciaschedun l’ebrezza,
non vo’ che ’l ber per ciò nessun disami,
11se non se quello che la gente blezza.
I’ non difendo a te che tu non ami,
ma non Amor che ti tenga ’n distrezza,
14e, nella fin, dolente te ne chiami.»

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