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L'uom ch'al volto ha le rughe, al crin la neve Tu, che superba vai di ferro armata
Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Canale

XIV

IL DESIDERIO DI VIVERE ANCORA

     Folle pensier, che la mia mente ingombra,
ch’io dal punto fatal viva lontano,
e di speranza mi nutrisca insano,
che ’l vero a non veder cieco m’adombra;
     temerario ch’egli è, pur non disgombra
da me col suo freneticar sí vano;
né mira che la parca ha il ferro in mano
a far che cada e mi risolva in ombra.
     Corre la vita al nonagesim’anno
e tornar gli anni indietro indarno aspetto,
d’etá cadente a risarcirmi il danno.
     Or che d’attender morte io son costretto,
parmi cangiato in agonia l’affanno,
in tomba la mia stanza, in bara il letto.

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