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Folle pensier, che la mia mente ingombra Al terminar degli anni eccomi giunto
Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Canale

XV

IL PENSIERO DELLA MORTE

     Tu, che superba vai di ferro armata,
cruda per atterrar l’umane vite,
né valor forte né beltá pregiata
rendon tue man pietose o meno ardite,
     sempremai voracissima e spietata
pascon la fame tua genti infinite
de’ sensi prive, e tu non mai cibata
vibri colpi accanita, apri ferite;
     s’al tuo orrendo apparir si suda e trema,
è che ti crede ognun lontana ancora,
e giunta all’improvviso apporti téma.
     Ognor t’ho avanti e penso ognor ch’io mora,
onde nel punto di quell’ora estrema
fia men duro il morir, se moro ogn’ora.

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