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SALMO CXXIV.
1 Sciolto di grevi affanni,
Ora sciolga Israel la lingua grata:
E festeggiando dica,
Se ne’ mortali danni
De’ fier tiranni non ci fosse stata
Di Dio la destra amica,
Qualor d’umana congiurata possa,
N’assalì fiera mossa.
2 Di lor ingorda foce
Stati saremmo sanguinoso pasto:
De l’ira ostile il foco
Cotanto ardeva atroce.
E qual veloce in giù senza contrasto
Scorre torrente roco,
Ci avrie la lor ondosa piena e torta
L’alma affondata e assorta.
3 Cantiam di Dio le lodi,
Che ci sottrasse a l’abbaianti brame
D’uccellator sagaci.
E ruppe reti e nodi,
E fè di frodi le tessute trame
A voto gir fallaci.
Onde scampammo da l’infido stuolo,
Come augelletto a volo.
4 Di speme il vivo stelo,
L’alto ripar e l’affidata aita
De’ nostri cor languenti,
È il Signor, che del cielo
Fe’ l’ampio velo: e fra la compartita
Schiera degli elementi,
Ne l’imo centro del librato mondo,
Fe’ de la terra il pondo.