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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti italiani
I MONUMENTI.1
Se travagliato da penose cure
Di ricrear tu brami i tuoi pensieri,
Per le chiese vagando e i cimiteri
Divertiti a guardar le sepolture.
Vedrai gravi e magnifiche figure
Coperte di parrucche e di cimieri,
Con musi lunghi lunghi e seri seri,
Buoni da spiritar le creature.
Ebbene, il più di quegli aviti eroi,
Pria del mondo di là, furono in questo
Tanti baggiani come siamo noi.
Tutto il grave, il magnifico, il rubesto,
Merto è d’un ferro e d’una pietra; e poi
Una penna bugiarda ha fatto il resto.
11 agosto 1858.
- ↑ [Dalle cit. Poesie inedite; vol. III, pag. 19.]
Note
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