< Il Misogallo (Alfieri, 1903)
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Sonetto VIII
Sonetto VII Sonetto IX

SONETTO VIII.

17 febbraio 1791 in Parigi.

Io, cui Natura, esperïenza, e amore
D’ogni antica bell’arte, o fatto antico,
Implacabil fean sempre aspro nemico
Di Tirannide, madre di rancore;
Di quante n’ebbe il mondo or la peggiore
Io lauderei, di Vïolenza amico?
Ogni abbiente veder fatto mendico;
Grande ogni vil, possente ogni impostore?
E infami schiavi scellerati tanti,
Di sacrosanta Libertade in nome,
Lieti, e pingui veder degli altrui pianti?
Servil gregge malnato, invan ti nome
Popol; sei plebe, e il sei più ria che avanti,
Dacchè in serto regal cinte hai tue chiome.

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