< Il Misogallo (Alfieri, 1903)
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Sonetto XLIII
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SONETTO XLIII.

2 marzo 1798.

Dei rifondati Cibeleschi Galli
A coronar le generose imprese,
Questa or mancava sola; i sacri stalli
Irne a espugnar delle Romane Chiese.
Scarsi otto mila bipedi cavalli,
Schiavi sferrati in mendicante arnese,
Intreccian ecco in Vatican lor balli,
Cui de’ far Roma libera le spese.
Sì vedrem poi nuovo trïonfo antico,
Il Direttorio sculto in marmo Pario,1
Scabra palma ostentarne un nobil fico;
E il Pontefice espulso ottogenario,
Fia ’l trionfato Imperator nemico;
E allòr, fia ’l Santissimo Rosario.

  1. Il Direttorio; nome verbale figliato da dirigere, come Erettorio da ergere, colla differenza però, che questo riesce un aggettivo che non ha forza da star da sè, e si accoppia per lo più con un membro solo; quello all’incontro s’è fatto un cotale sustantivo, che collettivamente definisce, e rappresenta il nuovo Re Quinquemembre dei presenti Repubblicani Francesi.


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