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IN MORTE DEL CANARINO
DI FILLIDE.
Spento di Fillide
È il Canarino;
3Ma se tra gli uomini
Sordo è il destino,
Oltre le ceneri
6Lo vince Amor.
Spettro pellucido,
Nell’ora bruna,
9Or va su tremulo
Raggio di luna,
Che in croco pallido
12Lo tinge ancor.
La sua vaghissima
Spoglia gentile
15Unse coi balsami
D’eterno aprile
Lo stesso Zeffiro
18Che lo educò.
Degli occhi concavi
Nelle fossette,
21Stillò due gocciole
Di brine elette,
E il Sole in ebano
24Le colorò.
Tentando il musico
Cavo torace,
27Talor fin trassene
L’aura loquace
Un fioco sibilo,
30Che oh Dei! mentì.
Il rostro e il soffice
Pennacchio adorno
33D’elettro liquido
Spruzzò d’intorno
L’arborea. Driade
36Che lo nutrì.
Fille, l’amabile
Spoglia gradita
39Tutta l’immagine
Serbò di vita,
E a te la dedica
42L’industre Amor.
Quella che mancagli
Vita sì cara,
45Mia Fille ascoltami,
L’avrà più chiara
Nella memoria
48Del tuo dolor.
FINE.