Questo testo è incompleto. |
◄ | La vecchia trottata | La commare accipùta | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847
IN VINO VERIBUS.
Senti questa ch’è nnova. Oggi er curato
Ch’è vvenuto ar rifresco der battesimo,
Doppo unisci bbicchieri, ar dodiscesimo
Ch’er cervello je s’era ariscallato,
Ha ddetto: «Oh ccazzo! A un prete, perch’è nnato
In latino, è ppermesso er puttanesimo,
E ll’ammojjasse nò! Cquello medesimo
Che ppe’ un Grego è vvertù, ppe’ mmé è ppeccato!».
E sseguitava a ddì: «Cchi mme lo spiega
St’indovinello cqua? cchi lo pò ssciojje?
Nemmanco san Giuseppe co’ la sega.
Cosa sc’entra er parlà cquanno se1 frega?
Che ddiferenza sc’è rriguardo a mmojje
Da la freggna latina a cquella grega?».
3 aprile 1835
- ↑ Se.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.