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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847
LA VECCHIA TROTTATA1
A sti tempacci nostri è nnescessario
C’una zitella pe’ ppijjà mmarito
Abbi prima de tutto partorito,
O rrotto er portoncin der zeminario.
Chi nun ingabbia a ttempo er zu’ canario
Se2 fa vvecchia e nun trova antro3 partito.
E, a la peggio, la panza è un riquisito
Pe’ ottené pprotezzione dar Vicario.
Quanno nun v’arïeschi èsse4 sposate
Pe sta strada, pe’ cquella de l’onore
Nun zerve, fijje mie, che cce penzate.
Ché appena cominciate a ffà l’amore,
Viengheno5 ste donnacce maritate,
Je la danno, e vve lasseno a l’odore.
31 gennaio 1835
- ↑ Maliziosa per lunga esperienza.
- ↑ Si.
- ↑ Non trova altro, ecc.
- ↑ Non vi riesca essere, ecc.
- ↑ Vengono.
Note
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